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America del Nord, Jamaica, Viaggi

Storia della Jamaica: paradiso tropicale e discriminazione razziale

11 Luglio 2021 by Silvia Nessun commento
storia-della-jamaica

In questo articolo ti parlo della storia della Jamaica e della mia esperienza nel paese di tanti anni fa, sperando che possa aiutarti a scoprire quest’isola meravigliosa cogliendone a pieno ricchezza, usanze e tradizioni.

 

Per capire la Giamaica di oggi e per affrontare al meglio l’incontro con il popolo giamaicano in vista di un viaggio sull’isola, è indispensabile studiare la storia di questo paese. 

Le caratteristiche socio-culturali odierne, frutto del retaggio storico della tratta Altantica, il funzionamento dello stato, la forma di governo giamaicana e l’inesistente sistema di welfare, sono tutti fattori che contribuiscono alla diffusione del sentimento di ostilità che la popolazione autoctona, nelle aree turistiche a volte mostra verso i visitatori bianchi.

 

In realtà il popolo giamaicano è accogliente e aperto e ti regalerà dei momenti di grande condivisione e amicizia se saprai approcciarti con rispetto e reverenza. 

 

Storia della Jamaica: il colonialismo e le radici della discriminazione razziale

 

Il popolo giamaicano è composto prevalentemente, o per meglio dire quasi esclusivamente, da discendenti di schiavi africani deportati nell’isola durante la colonizzazione inglese.

Questo fenomeno, che inizia a partire dalla seconda metà del 1600, vede il suo culmine intorno al 1800, quando la Giamaica diviene il principale esportatore internazionale di zucchero proprio grazie alla manodopera composta dagli schiavi provenienti da l’Africa.

Se lo “Slavery Abolition Act” nel 1834 sancisce l’abolizione formale della schiavitù nelle colonie britanniche e quindi in Giamaica, la segregazione razziale nell’isola continua ad esistere e le sue ripercussioni sul tessuto sociale giamaicano sono visibili ancora oggi.

Il governo Giamaicano è tuttora una monarchia parlamentare facente parte del reame del Commonwealth, cui fa capo la Regina Elisabetta II. (Sì la stessa regina del Regno Unito, lo sapevi?).

La Regina è rappresentata da un governatore generale e sebbene entrambi svolgano per lo più solo funzioni cerimoniali, hanno il potere di revoca nei confronti del Primo Ministro e del Parlamento. Il Parlamento è bicamerale e segue il modello inglese.  

L’influenza britannica nella politica interna giamaicana è forte e non si riduce solo alla carica politica della Regina Elisabetta II.

Durante il colonialismo si è instaurato un sistema di stratificazione sociale che assomiglia a quello delle caste indiano (passami il termine), e per il quale chi è bianco detiene la proprietà privata dei beni e vive in modo agiato, se non nel lusso, e chi è nero vive nelle baraccopoli, o, quando è fortunato, è impiegato come personale dipendente dei vari hotel, pensioni e strutture ricettive, tutte indistintamente di proprietà straniera o di giamaicani bianchi.

Questo è il substrato culturale dal quale nascono i sentimenti di “ostilità” dei neri verso i bianchi sull’isola. 

Immigrati bianchi che vivono in Giamaica spesso lamentano di essere vittime di discriminazione, ad esempio venenedo stoppati dalla polizia senza motivo quando sono alla guida, o camminando per strada. 

Fenomeni di questo genere accadono e sono frutto di un sistema sociale che tuttora è fortemente inegualitario.

Non è raro vedere in Giamaica lussuosi campi da golf di proprietà di immigrati o giamaicani bianchi di discendenza inglese, accanto a baracche di legno nelle quali vivono i giamaicani di colore. 

Durante la mia breve permanenza però non ho assistito a fenomeni violenti né a mancanze di rispetto da parte dei locali nei miei confronti.

 

Nella zona di Negril, la più turistica, c’era solo quella normale insistenza nel tentare di vendere qualcosa agli stranieri.

Nella costa nord est, ovvero nei pressi di Portland, l’atmosfera era meravigliosa.

Ricordo di aver mangiato per strada con i locali ed aver interagito in modo semplicemente umano con loro. Non c’era nessuna insistenza, di nessun genere, come succede sempre fuori dai percorsi più turistici dove si riesce ad apprezzare l’umanità delle persone.

 

Essere coinvolti in episodi di discriminazione raziale in Giamaica è possibile ma non si tratta di un fenomeno del quale preoccuparsi eccessivamente se si vive nel pieno rispetto della cultura e delle usanze locali. 

Quel che rimane più importante è mantenere un approccio aperto, farsi domande e soffermarsi sempre per ricercare le origini di attitudini e comportamenti nei quali ci imbattiamo, in viaggio e nella vita. 

 

Spero che riuscirai a visitare questo paese meraviglioso e viverne a pieno cultura e tradizioni con un po’ più di consapevolezza! Vedrai che sarà un’esperienza incredibile!

 

 

Un abbraccio,

 

Silvia

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Asia, Nepal, Racconti, Viaggi

On the road to Nepal. Il mio arrivo dall’India al Paese del Buddha

by Silvia Nessun commento
Nepal

 

Ciao Gianca, ti racconto il Nepal  

 

Queste sono le parole che risuonano nella mia testa da Gennaio, quando di ritorno dal Nepal ci trovavamo in Sicilia e dovevamo incontrarci, per salutarci e raccontarci quello che era successo nei mesi passati nelle nostre vite.

Questo Gennaio ti ha portato via, e questa chiacchierata non l’abbiamo mai fatta. Sei stato tra i miei primi lettori, ed uno dei più affezionati.

Scrivevo durante il viaggio, ma tu non ti perdevi un articolo e non mancavi di regalarmi qualche bellissima parola di incoraggiamento in cambio, e quindi questa piccola rubrica sul Nepal io in un certo senso te la devo.

Chissà se in qualche modo, da dove sei ora, tu non riesca ad ascoltarmi. L’Asia ha ammorbidito il mio materialismo; forse aveva ragione Terzani quando diceva che noi occidentali abbiamo dimenticato il cielo con tutto questo razionalismo, ed io voglio credere che tu riesca a sentire queste mie parole.

 

Raccontare il Nepal non è per niente semplice. E’ un Paese che sognavo di conoscere da anni, ma di cui tuttora non riesco assolutamente a cogliere l’interezza. Nonostante ne abbia studiato la storia, assaggiato un po’ la cultura e le usanze; nonostante ne abbia letteralmente vissuto i microclimi, gli sbalzi di temperatura e i dirupi scoscesi.

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Asia, Consigli Pratici, Nepal, Viaggi

Cosa fare a Pokhara: dalle passeggiate al lago Pewa alla preparazione dei trekking sull’Himalaya

by Silvia Nessun commento
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Se stai programmando un viaggio in Nepal ma non sei sicuro di quali tappe includere nel tuo percorso, ti consiglio di considerare Pokhara: la città che si affaccia sulle sponde del lago Pewa e dalla quale si può partire per moltissimi trekking, tra i quali il famosissimo Annapurna Circuit.

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About Silvia

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Yogi, copywriter freelance, nomade digitale.

Sviluppo idee creative per aiutare brand e destinazioni a trovare clienti grazie a contenuti web mentre gestisco male la mia dipendenza da viaggi e caffeina.

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44 giorni in Rwanda. 
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Queste sono le prime tre parole che attraversano la mia mente se penso ai giorni spesi qui. 
Ho conosciuto startup e imprenditoria, politiche pubbliche con un impatto decisamente importante, persone di ogni estrazione sociale e un ambiente dinamico che mi ha decisamente sorpresa in positivo. 
Il reportage #rwandabeyondthegenocide non è concluso, ma domani si attraversa la frontiera. 
☀️Oggi dico grazie più che mai a questo momento incredibile:
lavorare coltivando le mie più grandi passioni con la migliore compagnia che potessi desiderare.
Mettendo tasselli a progetti concreti, crescendo, studiando e imparando una miriade di cose, ogni singolo giorno. 
Questo è un tempo di grande crescita
E io ne sono davvero davvero grata e felice! 
Ciao Rwanda!
News dalla mia ultima settimana Rwandese ☀️👇
☀️ ho scoperto che lavorare full time in viaggio mi riesce bene (non era scontato) 
💥e la prima disponibilità per lavorare con me nel percorsi Full è a Settembre ☀️
🇷🇼 il Rwanda ha implementato delle politiche pubbliche con un impatto da paura nel corso degli anni. 
Nelle storie ti parlo di Umuganda (direttamente dal mio reportage #rwandabeyondthegenocide ) ☀️
Buona giornata bellezza, che farai? (momento frivolezze, ci sta)
👇
E se davvero riuscissimo Noi a rimanere così di E se davvero riuscissimo
Noi
a rimanere così 
di fronte a tutto il resto 
svanire.
.
.
.
#rwandabeyondthegenocide #rwanda #visitrwanda #canonitalia
Rwanda Beyond The Genocide Tra una settimana lasc Rwanda Beyond The Genocide
Tra una settimana lascio questo paese meraviglioso
ed ecco che cosa ho fatto qui durante questo mese e mezzo: 
☀️Mangiato una quantità indicibile di avocado e altra frutta buonissima
☀️Conosciuto persone spettacolari, cenato nelle loro case, storpiato la loro lingua in modo indicibile 
☀️Visitato centri d’arte
☀️Camminato in parchi e riserve naturali
☀️Lavorato in splendidi co-working 
☀️Mangiato di tutto nelle mie amatissime baracche di strada (rimangono sempre la perla di ogni viaggio per me)
☀️ballato fino a non sentire più le gambe vestita decisamente al di sotto degli standard
➡️ Preso note e appunti di nomi, città, attività imprenditoriali, politiche pubbliche, organizzazioni non governative, di altri expat che vivono qui per tentare di dire al mondo che cos’è il Rwanda oltre al genocidio.
🔹 Rwanda Beyond The Genocide  è il nome di questo reportage che trovi già online (in Bio e tieni d’occhio le stories)
☀️ Oggi si parte per l’ultima meta inesplorata, can’t wait to be there, settimana prossima si varca il confine.
Chi indovina quale? ⤵️
.
.
.
#rwandabeyondthegenocide #visitrwanda #rwanda🇷🇼 #pianetavenice #plutoniforever #natgeotravelphoto #visitafrica
Ci si affanna tanto quando la felicità è davvero Ci si affanna tanto quando la felicità è davvero nelle cose più semplici.
🙏Oggi più che mai grazie.
Alle scelte sconsiderate 
Ai no che han fatto spazio a nuove opportunità
A Lisbona che mi ha portata in Africa
Al mio animo ribelle che mi ha fatto creare da zero il lavoro che ho sempre desiderato
A te, che hai incrociato i miei passi, qui o altrove
Grazie
☀️Qual è il passo più piccolo che puoi fare, per raggiungere la tua idea di felicità?
☀️Dimmelo se ti va, o tienilo per te, ma comunque sia, fallo oggi.
Ti abbraccio, S.
📸 by talented @kabandanamoses
128. Km di bellezza separano Kigali, la capitale d 128. Km di bellezza separano Kigali, la capitale del Rwanda, da Kibuye, uno dei villaggi che affacciano sul Lago Kivu. 
Percorrerli in auto è un viaggio nel viaggio.
La strada si staglia tra immense colline e paesaggi sconfinati, fittissime piantagioni di banani, terrazzamenti con coltivazioni di ogni tipo. 
Tra un villaggio e l’altro, decine e decine di persone che camminano a piedi trasportano latte e altri generi alimentari su biciclette cariche di sacche pesanti. 
I bambini giocano con pneumatici sgonfi che trascinano sulla strada con bastoni di legno. Altri camminano tenendo in braccio i loro fratelli più piccoli. 
Quasi tutti sorridono al mio passaggio, e di curva in curva, sento l’Africa che silenziosa ruba parte del mio cuore. 
RN1 e RN7 sono i nomi di quei tornanti che in tre ore di sfida aprono le porte del Rwanda, 
dalla capitale Kigali alla magnificenza del Lago Kivu.
In questo breve articolo ti parlo del project Pêche - imprenditoria femminile in Rwanda - finalmente una perla nascosta e scoperta durante questo viaggio.
Lo trovi in Bio ❤️
#rwandabeyondthegenocide #visirwanda #kibuyerwanda #kivulake 
@ire.ferri @pianeta.arizona #pianetavenice
C’è chi mi ha dato della pazza. Avevano ragion C’è chi mi ha dato della pazza. 
Avevano ragione. 
☀️ Online “Rwanda: come sono arrivata nel cuore dell’Africa”
(nelle storie e in Bio)
Ti racconto come è andata con parole e immagini di tre settimane di pura vita. 
(Se vuoi farti i fatti miei, questo è il momento buono).
Sono pazza pazza o l’avresti fatto anche tu? 
.
.
#visitrwanda #lakekivu #rwanda #nationalgeographictravel @pianeta.arizona #pianetavenice @ire.ferri @visitrwanda_now #rwandabeyondthegenocide
La verità è che ci sono dei momenti di standby, La verità è che ci sono dei momenti di standby, e quando arrivano, vanno accolti 
perché a loro dobbiamo tutta l’energia, la creatività e la forza propulsiva per riprendere più forti di prima. 
Accettare di fermarsi è importante quanto creare. 
Per creare serve fermarsi. 
L’ho fatto per tre mesi.
Tre mesi in cui ho creato solo contenuti liberi. Azzerato il content marketing. 
E sono felice di averlo fatto. 
I’m back now. 
Online, sei pagine su: 
“Come creare un brand: i segreti per lanciare il tuo marchio vincente”
Ma ne parliamo domani. Ora, se ti va:
Com’è il tuo rapporto con le pause dal lavoro? Ansia a valanga oppure te la vivi allegramente? 
Ti leggo e in ogni caso ti sento ⤵️
Due settimane nel cuore dell’Africa. Ancora non Due settimane nel cuore dell’Africa.
Ancora non riesco a descriverla. Ancora la sento solo dentro. 
E’ arrivata come un fulmine a cielo aperto, da una casa di Lisbona.
In quindici giorni scanditi al ritmo d’incoscienza. 
Con questo viaggio si aprono nuove sfide e prospettive:
Lavorare viaggiando in libera professione non è facile.
Ma la difficoltà è il motore per un nuovo progetto di cui non vedo l’ora di parlarti.
♦️ Nel mentre, quali sono i piani per il weekend?
Noi andiamo sul Lago Kivu, poi prometto, di questo Rwanda inizio anche a scriverne come si deve 😎
#rwandabeyondthegenocide
La verità è che i momenti più preziosi di quest La verità è che i momenti più preziosi di questo viaggio non li posso mostrare. 
Non posso, perché viverli in punta di piedi, è già un grande privilegio. 
Immergersi in una cultura diversa dalla nostra significa scoprire, arricchirsi, ma anche un po’ intromettersi. 
Esatto, intromettersi. 
Il Rwanda è in forte sviluppo, Kigali ha anche i tratti delle capitali internazionali, con KFC e nigh clubs. 
Ma il Rwanda, che è grande quanto metà del nord Italia, non è un paese turistico. 
Io qui, sono una delle (forse) 10 persone straniere. 
Io, sono un elemento di curiosità per la popolazione locale. 
Sono fuori posto.
(Qualcuno spesso mi dice “you stand out like a sore thumb”, chiaramente con affetto, ma così è)
Cammino, quindi, in punta di piedi, grata per ogni porta che mi viene aperta, per ogni sorriso che ricevo, per ogni stretta di mano, per ogni timido scambio in Inglese, o nelle tre parole che ho imparato in Kinyarwanda. 
I momenti più belli e preziosi sono quelli in cui la barriera interculturale si annienta. 
Quelli in cui ci si dimentica da dove si viene o quanto differenti si appare. 
Viverli è già così difficile, perché è difficile comunicare e comprendersi. 
Viverli significa aver guadagnato la fiducia di chi si ha di fronte. 
E tirare fuori una fotocamera significherebbe tradirla.
I momenti più  belli non li posso fotografare, così proverò a descriverli. 
Le parole, si dice, non hanno lo stesso potere evocativo delle immagini.
Ma io confido nella curiosità dei più attenti. 
Ce la metterò tutta, perché questo paese sconosciuto è davvero bellissimo. 
Sei con me?
#rwandabeyondthegenocide
Someone said “Beauty is in the eye of the behold Someone said “Beauty is in the eye of the beholder”
Io, la vedo dappertutto. 
Primissimo scorcio di Kigali.
Primissime impressioni dal Rwanda: 
Kigali è la capitale più verde e silenziosa in cui abbia mai camminato.
Le ragazze della bottega del “chapati”, so già che lascerò loro un altro pezzo di cuore
Questo popolo è meravigliosamente accogliente. 
.
.
.
#internationalcreativityday #kigali #kigalirwanda #rwandabeauty #rwanda #visitrwanda @ire.ferri @pianeta.arizona #pianetavenice #dreamermagazine #classicmagazine #broadmagazine #worldviewmag #kinfolkmagazine #photocinematica #magnumphotos #n8magazine #canonitalia #rwandabeyondthegenocide
When you’re happy, recognize it. . . Una settima When you’re happy, recognize it.
.
.
Una settimana in Rwanda
.
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@ire.ferri @pianeta.arizona #pianetavenice #dreamermagazine #classicmagazine #broadmagazine #worldviewmag #kinfolkmagazine #photocinematica #magnumphotos #n8magazine #canonitalia
“Perché non sei ancora andata in Africa?
Perché ho paura che dall’Africa non riuscirei a tornare.”
Ho immaginato in tanti modi di arrivare qui un giorno.
Quando arrivò il momento della cooperazione internazionale, 
Nairobi era tra le possibili mete, 
ma non mi sentivo pronta. 
La città mi sembrava troppo grande per partire da sola. 
La povertà e la bellezza che avrei incontrato, 
un peso troppo ingombrante da far sopportare al mio cuore. 
Così c’è stata l’America latina prima, poi l’Asia. 
Poi ritrovarle ovunque andassi. 
L’Africa, 
lei è sempre rimasta là. 
In attesa di ora. 
Scrivo da Kigali, Rwanda, 
fuori piove a dirotto, 
e questo viaggio è diverso da ogni altro mai fatto prima. 
C’è in questo, un viaggio nel viaggio: una ricerca di radici della quale il destino ha voluto fossi testimone.
C’è il prendere la vita di pancia e l’esserne sempre, nonostante tutto, felice.
C’è il mio umile intento di conoscere, e raccontare al mondo, un luogo che è molto più della sofferenza e del dolore per cui è conosciuto, 
e che già in pochi giorni, mi ha riempito il cuore di gioia. 
Nishimiye guhura nawe Rwanda. 
[piacere di conoscerti Rwanda]
Sono arrivata finalmente, e sono stra felice.
.
#rwandabeyondthegenocide
Una settimana fa, oggi, vivevo il mio ultimo sabat Una settimana fa, oggi, vivevo il mio ultimo sabato mattina in Largo da Graça.
Questo è il portone di casa mia, da dove ogni giorno si apre e chiude una finestra sul mondo. 
Da qui, le mie persone: 
la signora che si prende il caffè e ciabatta di qualcosa, 
uno scorcio del mio bar preferito, chiaramente super old fashioned ma con paste mega e connessione internet 
le scale che portano all’Intendente.
Oggi volo a Londra, martedì Africa ☀️
⤵️Dove in Africa? 
Via alle scommesse 😝
(A Lisbona ci torniamo comunque eh)
.
.
.
#lisboa🇵🇹 #streetphotography #photography #pianetavenice #plutoniforever @ire.ferri @pianeta.arizona
Sometimes I wonder . . . Sometimes I wonder 
.
.
.
Manca una settimana! Tra una settimana, oggi, cam Manca una settimana!
Tra una settimana, oggi, cambio continente.
E vado in un paese, decisamente fuori dalle rotte più comuni. 
Ieri, mentre parlavo con @sabrina_barbante in una consulenza per pensare a un progetto editoriale, lei mi diceva: lo devono sapere tutti che sei la!”
♦️E allora divertiamoci:
- ndo vado? 
(Iniziamo almeno a indovinare il continente, perché il paese sarebbe davvero una botta di culo 😝)
.
In questo scatto io che mi diverto col mio nuovo 50mm e scorci di Lisbona che mi mancano parecchio.
.
.
#pianetavenice #plutoniforever @ire.ferri @pianeta.arizona
Até breve Lisboa [ 🇬🇧 below] Lisbona, mi m Até breve Lisboa [ 🇬🇧 below]
Lisbona, mi mancano le parole per salutarti. 
Quello che mi hai dato in questi mesi supera ogni mia aspettativa, 
Io che dico sempre di vivere senza averne. 
Dico un monte di cazzate. 
Ti lascio col cuore così ricolmo di gioia che non riesco neanche a piangere nel rivedere tutto quello che è successo in questi cinque mesi. 
Le immagini si intrecciano, sovrappongono sorrisi, discorsi senza senso, bottiglie di vino, (tante bottiglie di vino) saudade, flirt, amicizie appena nate, baccalà in tutte le salse, ancora saudade, strade in salita, fiato corto, colori spettacolari, un amore senza scampo.
Parto con in tasca una manciata di speranza, paure e sogni nuovi. 
Grata e tanto tanto felice.
Até breve
Te lo prometto, quando torno parleremo in portoghese. 
🇬🇧
Lisbon, words fail me to say goodbye.
What you’ve given to me in these past months exceeds any expectations,
Even though I’m the one who always says I don’t have any,
You know I say lots of bullshits.
You leave me with a heart so filled with joy
that I can't even cry while I remember what has happened in these five months.
Images cross each other, overlapping smiles, meaningless speeches, wine bottles, (many wine bottles),
saudade, flirts, newborn friendships, all kinds of codfish, more saudade, uphill roads, shortness of breath, amazing colours, a reckless love.
I’m leaving with a bunch of new dreams, hope and little fears, (I guess this is the sign of getting old).
I’m leaving grateful, and very, very happy. 
Até breve.
I promise you, 
We’ll speak in Portuguese when I’ll be back. 
.
@pianeta.arizona #pianetavenice #plutoniforever @ire.ferri 
#lisbona #lisboaportugal #streetphotographersmagazine
⭕️Quanto ti riconosci nelle tue scelte e quant ⭕️Quanto ti riconosci nelle tue scelte e quanto invece lasci che il mondo ti influenzi?
Nelle ultime settimane, in occasioni diverse, mi sono trovata ad affrontare questo argomento. 
A volte con riferimento al peso che esercitano le opinioni dei nostri cari, sui nostri comportamenti o sulla nostra visione del mondo, 
Altre, pensando a quello del “senso comune”, che poi è sempre e solo comune a una cerchia ristretta di persone che a “quel senso” fanno riferimento. 
Così, mi sono trovata a parlare di difficoltà legate all’accettazione di coppie interrazziali, alla difficoltà di comprensione di stili di vita “fuori dalle righe” o “diversi” da quello a cui siamo abituati, di incidenza del contesto nel quale viviamo sulle nostre scelte e sulle nostre abitudini a 360 gradi. 
Ho pensato molto al peso di queste influenze, anche riflettendo su me stessa e sul mio percorso di vita che negli ultimi 5/6 anni mi ha portata a compiere esperienze lontanissime da quelle più comuni alle persone più importanti per me. 
Ho pensato a quanto siamo soli in alcune scelte che compiamo, perché ci troviamo senza punti di riferimento, tanto il nostro percorso di vita è diventato diverso da quello di chi amiamo, famiglia compresa a volte. 
In Inglese esiste un termine che calza a pennello questo stato d’animo, ed è “I can’t relate”
Significa, in soldoni, “non mi riconosco” .
Può capitare di non riconoscersi nelle abitudini della nostra comunità d’origine, (per esempio a me la frase “moglie e buoi dei paesi tuoi” dice davvero poco, lo stesso l’idea che solo una donna di colore possa comprendere pienamente un uomo di colore, eppure, questi assunti nel 2022 hanno ancora un gran peso).
Può capitare di non riconoscersi nelle paure di chi amiamo, perché ne abbiamo di diverse, così diventa difficile condividere ciò che proviamo e anche rassicurare chi ci sta di fronte. 
Può capitare di ritenere normale qualcosa che per qualcun altro è totalmente impensabile. 
[continua nel primo commento ⬇️]
Agli equinozi la durata del giorno è uguale alla Agli equinozi la durata del giorno è uguale alla durata della notte, per tutta la terra.
Mentre mi accorgevo che oggi è il 20 Marzo, pensavo che proprio due mesi fa, il 20 Gennaio, andavo trascinata a forza a un evento per digital nomads in Rua das Trinas.
Ero appena tornata da Budapest, ero stanca morta e l’ultima cosa che volevo era ritrovarmi in una stanza a dover parlare per forza a un mucchio di sconosciuti e sconosciute facendo uno stupido gioco di ruolo. 
Avevo già tirato il pacco troppe volte però per potermene permettermene un’altra. 
Così eccomi all’evento, dove in ordine di importanza mi accingevo a: 
trovare un bicchiere di vino rosso
sopravvivere alla serata, (sopravvivere senz’alcol? Impossibile). 
Bene, io non lo sapevo ma quel giorno iniziava il momento più intenso della mia vita. 
Perché quello che è successo nelle ultime cinque settimane non ha precedenti. 
Col tempo, forse alcuni di questi momenti, troveranno spazio qui, altri con certezza saranno solo miei. 
Oggi mi soffermo a ripensarci, perché in questo giorno, che dura esattamente quanto la notte, ci sono una miriade di emozioni che mi scuotono le viscere. 
⭕️Tra una settimana e mezzo saluto Lisbona.
⭕️Tra tre, l’Europa.
Ecco quindi che la mia presenza su queste pagine digitali è stata ridotta al minimo in queste settimane, ed eccomi qui a dirti GRAZIE per esserci ancora. 
Il lavoro proseguirà con me ovviamente, e ci sono delle idee che mi balenano in testa e che potrei sviluppare una volta arrivata. 
Sarà un viaggio emotivamente importantissimo che alimenterà una creatività senza limiti. 
Non vedo l’ora ti portarti con me. 
⭕️ Intanto, se ti va dirmelo, come stai? 
Dal mio letto di Lisbona, ti leggo con immenso piacere in questa domenica di inizio primavera carica di pioggia e aspettative. 🌙😘
Silvi
Today, in a random house of Alcantara (which for s Today, in a random house of Alcantara (which for sure will remain stick forever in my memory lane) 
two fools made a crazy important decision. 
My life is the most incredible and exciting adventure I could ask for. 
12/03/2022
Rua Joaquim Casimiro 30, Lisboa
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Ciao! mi chiamo Silvia sono una blogger e copywritier. Lavoro interamente online creando testi per storie meravigliose (le vostre), insieme ad altri servizi legati alla comunicazione digitale. Learn Travel & Love è il mio diario di bordo, travel blog atipico e taccuino di vita dal 2019, quando l'ho aperto dalle strade polverose dell'India. Buona lettura!

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Il reportage #rwandabeyondthegenocide non è concluso, ma domani si attraversa la frontiera. 
☀️Oggi dico grazie più che mai a questo momento incredibile:
lavorare coltivando le mie più grandi passioni con la migliore compagnia che potessi desiderare.
Mettendo tasselli a progetti concreti, crescendo, studiando e imparando una miriade di cose, ogni singolo giorno. 
Questo è un tempo di grande crescita
E io ne sono davvero davvero grata e felice! 
Ciao Rwanda!
    News dalla mia ultima settimana Rwandese ☀️👇
☀️ ho scoperto che lavorare full time in viaggio mi riesce bene (non era scontato) 
💥e la prima disponibilità per lavorare con me nel percorsi Full è a Settembre ☀️
🇷🇼 il Rwanda ha implementato delle politiche pubbliche con un impatto da paura nel corso degli anni. 
Nelle storie ti parlo di Umuganda (direttamente dal mio reportage #rwandabeyondthegenocide ) ☀️
Buona giornata bellezza, che farai? (momento frivolezze, ci sta)
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    E se davvero riuscissimo Noi a rimanere così di E se davvero riuscissimo
Noi
a rimanere così 
di fronte a tutto il resto 
svanire.
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#rwandabeyondthegenocide #rwanda #visitrwanda #canonitalia
    Rwanda Beyond The Genocide Tra una settimana lasc Rwanda Beyond The Genocide
Tra una settimana lascio questo paese meraviglioso
ed ecco che cosa ho fatto qui durante questo mese e mezzo: 
☀️Mangiato una quantità indicibile di avocado e altra frutta buonissima
☀️Conosciuto persone spettacolari, cenato nelle loro case, storpiato la loro lingua in modo indicibile 
☀️Visitato centri d’arte
☀️Camminato in parchi e riserve naturali
☀️Lavorato in splendidi co-working 
☀️Mangiato di tutto nelle mie amatissime baracche di strada (rimangono sempre la perla di ogni viaggio per me)
☀️ballato fino a non sentire più le gambe vestita decisamente al di sotto degli standard
➡️ Preso note e appunti di nomi, città, attività imprenditoriali, politiche pubbliche, organizzazioni non governative, di altri expat che vivono qui per tentare di dire al mondo che cos’è il Rwanda oltre al genocidio.
🔹 Rwanda Beyond The Genocide  è il nome di questo reportage che trovi già online (in Bio e tieni d’occhio le stories)
☀️ Oggi si parte per l’ultima meta inesplorata, can’t wait to be there, settimana prossima si varca il confine.
Chi indovina quale? ⤵️
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#rwandabeyondthegenocide #visitrwanda #rwanda🇷🇼 #pianetavenice #plutoniforever #natgeotravelphoto #visitafrica
    Ci si affanna tanto quando la felicità è davvero Ci si affanna tanto quando la felicità è davvero nelle cose più semplici.
🙏Oggi più che mai grazie.
Alle scelte sconsiderate 
Ai no che han fatto spazio a nuove opportunità
A Lisbona che mi ha portata in Africa
Al mio animo ribelle che mi ha fatto creare da zero il lavoro che ho sempre desiderato
A te, che hai incrociato i miei passi, qui o altrove
Grazie
☀️Qual è il passo più piccolo che puoi fare, per raggiungere la tua idea di felicità?
☀️Dimmelo se ti va, o tienilo per te, ma comunque sia, fallo oggi.
Ti abbraccio, S.
📸 by talented @kabandanamoses
    128. Km di bellezza separano Kigali, la capitale d 128. Km di bellezza separano Kigali, la capitale del Rwanda, da Kibuye, uno dei villaggi che affacciano sul Lago Kivu. 
Percorrerli in auto è un viaggio nel viaggio.
La strada si staglia tra immense colline e paesaggi sconfinati, fittissime piantagioni di banani, terrazzamenti con coltivazioni di ogni tipo. 
Tra un villaggio e l’altro, decine e decine di persone che camminano a piedi trasportano latte e altri generi alimentari su biciclette cariche di sacche pesanti. 
I bambini giocano con pneumatici sgonfi che trascinano sulla strada con bastoni di legno. Altri camminano tenendo in braccio i loro fratelli più piccoli. 
Quasi tutti sorridono al mio passaggio, e di curva in curva, sento l’Africa che silenziosa ruba parte del mio cuore. 
RN1 e RN7 sono i nomi di quei tornanti che in tre ore di sfida aprono le porte del Rwanda, 
dalla capitale Kigali alla magnificenza del Lago Kivu.
In questo breve articolo ti parlo del project Pêche - imprenditoria femminile in Rwanda - finalmente una perla nascosta e scoperta durante questo viaggio.
Lo trovi in Bio ❤️
#rwandabeyondthegenocide #visirwanda #kibuyerwanda #kivulake 
@ire.ferri @pianeta.arizona #pianetavenice
    C’è chi mi ha dato della pazza. Avevano ragion C’è chi mi ha dato della pazza. 
Avevano ragione. 
☀️ Online “Rwanda: come sono arrivata nel cuore dell’Africa”
(nelle storie e in Bio)
Ti racconto come è andata con parole e immagini di tre settimane di pura vita. 
(Se vuoi farti i fatti miei, questo è il momento buono).
Sono pazza pazza o l’avresti fatto anche tu? 
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#visitrwanda #lakekivu #rwanda #nationalgeographictravel @pianeta.arizona #pianetavenice @ire.ferri @visitrwanda_now #rwandabeyondthegenocide
    La verità è che ci sono dei momenti di standby, La verità è che ci sono dei momenti di standby, e quando arrivano, vanno accolti 
perché a loro dobbiamo tutta l’energia, la creatività e la forza propulsiva per riprendere più forti di prima. 
Accettare di fermarsi è importante quanto creare. 
Per creare serve fermarsi. 
L’ho fatto per tre mesi.
Tre mesi in cui ho creato solo contenuti liberi. Azzerato il content marketing. 
E sono felice di averlo fatto. 
I’m back now. 
Online, sei pagine su: 
“Come creare un brand: i segreti per lanciare il tuo marchio vincente”
Ma ne parliamo domani. Ora, se ti va:
Com’è il tuo rapporto con le pause dal lavoro? Ansia a valanga oppure te la vivi allegramente? 
Ti leggo e in ogni caso ti sento ⤵️
    Follow me for traveling and marketing tips

    © 2019 Learn Travel & Love di Silvia Mangini | Copywriter, Digital Strategist, Traveler

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